domenica 27 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - De Gendt vince sullo Stelvio e rischia l'impresa rosa. 31 secondi tra Rodriguez e Hesjedal.

GIRO D'ITALIA 2012 20° TAPPA - THOMAS DE GENDT (VACANSOLEIL)

"Lo Stelvio è una salita che mi piace", "In allenamento l'ho fatta 20-30 volte". Sembrano le parole di un capitano da Grandi Giri, uno di quelli che la sanno lunga. Invece sono le considerazioni, le speranze, di Thomas De Gendt. Il belga della Vacansoleil ha preso il volo sul Mortirolo, seppur con grande difficoltà, ha sfruttato il lavoro di squadra di Matteo Carrara e, sulla sua salita, ha staccato tutti sfiorando addirittura il colpaccio di ritrovarsi in maglia rosa a una tappa dalla fine del Giro d'Italia 2012. Alle spalle di De Gendt, buonissima è stata la prova di Damiano Cunego (Lampre) e Mikel Nieve (Euskaltel), rispettivamente 2° a 56s e 3° a 2 minuti e 50s, mentre Joaquin Rodriguez (Katusha) al 4° posto è stato il primo degli uomini di classifica ad arrivare con 3 minuti e 22 secondi, poi Scarponi, Hesjedal, Gadret, Uran, Henao, Basso e Pozzovivo. La classifica si è mossa (finalmente) un po' grazie ai cosiddetti rincalzi: Rodriguez ha esteso il vantaggio su Hesjedal a 31 secondi, Scarponi è 3° a 1 minuto e 51 secondi mentre De Gendt è balzato al 4° posto a 2 minuti e 18 secondi. Seguono 5° Basso a 3m18s, 6° Cunego a 3m43s, 7° Uran a 4m52s, 8° Pozzovivo a 5m47s, 9° Nieve a 5m56s, 10° Gadret a 6m43s.
Tappa terribile con 5 GPM, Tonale, Aprica, Teglio, Mortirolo e Stelvio, con le due salite conclusive pronte (almeno si pensava) a decidere il Giro dando un grandissimo spettacolo.
Parte subito la fuga di giornata con 13 uomini tra cui Kreuziger, Caruso, Serpa, Bono, Vandevelde, Carrara, Zaugg, Amador, Losada e Frank. Il vantaggio arriva fino a circa 6 minuti ma ai piedi del Mortirolo, con il gruppo tirato dalla Colnago, si è poco sotto i 3 minuti.
Sul Mortirolo, tra i fuggitivi è Zaugg quello che sembra averne di più mentre tra gli uomini di classifica un paio di scatti di Rodriguez sembrano non far male a nessuno e si sale tutti compatti senza grandi sussulti. Ai -3 scatta De Gendt e il gruppo lo lascia andare, non ritenendolo pericoloso. Aiutato dal compagno Carrara, il belga scollina lanciandosi all'inseguimento dei fuggitivi. Il duo Vacansoleil si ricompone in discesa e Carrara riesce a portare il compagno fino alla testa della corsa, riprendendo Zaugg. Da dietro rientrano Cunego, Nieve, Izaguirre e Kangert mentre il gruppo dei capitani, rimasti senza gregari, si ferma, facendo crescere il vantaggio dei fuggitivi. De Gendt e Cunego, in ritardo di circa 6 minuti in classifica generale, iniziano a crederci e i compagni tirano per loro fino allo Stelvio dove avranno 4 minuti di vantaggio mentre dietro Vandevelde e Caruso vengono fermati e Stetina rientra per aiutare Hesjedal.
Da qui, inizia la cavalcata di De Gendt: il belga conosce la salita perfettamente e sa dove forzare e dove tirare i freni e inizia a imporre il suo ritmo. Gli ultimi a resistergli sono Nieve e Cunego ma a 13 km dal traguardo devono cedere. Nel gruppo dei migliori è Vandevelde a tirare e il vantaggio cresce a dismisura fino a raggiungere quasi 6 minuti, rendendo De Gendt vicinissimo alla maglia rosa virtuale. Dopo qualche scatto di Gadret è Hesjedal a mettersi davanti a tirare, preoccupato dal vantaggio di De Gendt, e pian piano mollano Basso e Pozzovivo. Ai 2,5 km dal traguardo se ne va Scarponi ma, come successo in quasi tutte le tappe, Rodriguez parte in vista dell'ultimo chilometro facendo il vuoto, superando Scarponi e andando a conquistare il 4° posto, staccato di 3 minuti e mezzo circa dall'eroe di giornata, De Gendt, l'uomo che ha provato a ribaltare il Giro.
Dopo Hesjedal, è De Gendt l'altra grande sorpresa che esce da questo Giro. Il corridore della Vacansoleil non ha grandissimi risultati nei Grandi Giri anche se l'anno scorso è arrivato con il gruppetto di Evans e Andy Schleck sull'Alpe d'Huez. La sua dote principale è quella di fare grandi imprese: quest'anno ha vinto una tappa alla Parigi Nizza andando in fuga al mattino insieme a Taaramae, l'ha staccato ed è arrivato con 6 minuti di vantaggio sull'estone e 9 sul gruppo, in una tappa da 220 chilometri. Ottimo cronoman, ha rischiato veramente di far saltare il banco con la sua azione, aiutato alla grande da un positivo Carrara, vero uomo squadra, e facendo il numero sullo Stelvio. Può tranquillamente arrivare 3° ma attenzione, l'ultima cronometro può regalare grandi sorprese. Sicuramente, ci ha regalato quelle emozioni che nessuno degli altri uomini di classifica ci ha dato.
L'impressione generale è che nessuno voleva perdere questo Giro. E nessuno, di contro, voleva vincerlo. Azioni agli ultimi chilometri, qualche scattino per assaggiare la forma dei rivali, tappe intere a tirare senza poi attaccare, spettacolo quasi nullo, e si arriva alla tappa decisiva con troppi uomini ancora in grado, almeno sulla carta, di vincere il Giro. Non sono bastati il Mortirolo e lo Stelvio a stuzzicare i favoriti, perché attaccare nel finale non è cercare di vincere il Giro ma solo atti dovuti, proprio non arrivare in volata a 2700m.
Rodriguez, nella mediocrità della corsa, è quello che ha fatto meglio di tutti, è tuttora in maglia rosa, non è un uomo da salite lunghe e difficili ma è uno scattista e nel Giro in cui tutti attendono il chilometro dopo per scattare (attenzione che le corse finiscono prima o poi), è riuscito a fare la differenza. Peccato per lui che sulla sua strada si sia trovato Hesjedal, sicuramente più cronoman di lui, solidissimo anche oggi sul Mortirolo e leggermente in affanno solo nel finale dello Stelvio: comprensibile per uno che scalatore non è e fino a ieri neanche uomo di classifica.
Che dire degli italiani? Scarponi ci ha provato ma le gambe sono quelle che sono, scattare quando alla vetta mancano 2,5 km serve solo per provare ad arrivare 3° in classifica generale. Basso non è stato all'altezza della sua squadra, ci ha provato ma forse la sua carriera da vincitore di Grandi Giri è finita (contento di essere smentito nel futuro). Pozzovivo ha grandi doti in salita ma non è al livello dei migliori, c'è poco altro da dire. Chi, invece, mi ha sorpreso molto è Damiano Cunego: il ruolo di vicecapitano lo ha galvanizzato, è andato spesso in fuga e anche oggi ha provato il colpaccio, conquistando comunque un 2° posto di tappa dietro il treno De Gendt e portandosi al 6° posto in classifica. Resta un corridore a metà tra grandi giri e corse di un giorno e infatti vince poco, ma questa tenacia nel tentare il risultato mi è piaciuta.
Lo Stelvio ci lascia una classifica ancora aperta con Rodriguez - Hesjedal per la maglia rosa, Scarponi - De Gendt per il 3° posto e Basso - Cunego per il 5°. Tutto si deciderà a Milano.
Prima di chiudere, merita una piccola nota la squalifica di 4 corridori a inizio tappa per aver fatto la discesa del Tonale dietro ammiraglia, tra cui Guardini. Evidentemente, non si può fare le discese dietro ammiraglia (finirebbero le corse in 10), ma se sei un campione del mondo le salite attaccato all'ammiraglia vanno bene.

RISULTATI DEL 26 MAGGIO

Giro del Belgio - Belgio: Torna al successo il campione del mondo Tony Martin. Il corridore tedesco della Omega Pharma Quickstep, vincitore dell'ultima corsa nel 2011, ha messo in fila tutti nella 4° tappa, una crono individuale di 20 km. Alle spalle di Martin, 2° Lieuwe Westra (Vacansoleil) a 46s, 3° Niki Terpstra, compagno di Martin, a 52s. Francesco Reda (Acqua & Sapone), 11°, primo degli italiani. Con questo successo Martin è diventato il nuovo leader della corsa.
Bayern Rundfahrt - Germania: Successo per il leader Michael Rogers nella 4° tappa, una crono di 26 km. Il corridore della Sky ha preceduto di 5s il compagno Richie Porte, di 16s il francese Jerome Coppel (Saur Sojasun) e di 25s Vladimir Gusev (Katusha). Rogers ha incrementato il suo vantaggio proprio su Coppel e Gusev in classifica generale. 14° Fabian Cancellara (RadioShack), al rientro dall'infortunio proprio qui in Baviera, a 1 minuto e 16 secondi.
Campionato Nazionale Cronometro - USA: Settimo titolo nazionale in carriera per David Zabriskie. Il corridore della Garmin Barracuda ha preceduto tutti a Greenville su un percorso di 33 km. Alle spalle di Zabriskie, 2° e 3° due uomini BMC, Tejay Van Garderen a 6s e Brent Bookwalter a 26s.
GP de Plumelec-Morbihan - Francia: Volata vincente per il francese Julien Simon, al 4° successo stagionale. Il corridore della Saur Sojasun ha regolato il gruppetto dei migliori precedendo Samuel Dumoulin (Cofidis) e lo spagnolo Javier Megias Leal (Team Type 1). Nella classifica della Coppa di Francia, arrivata alla 10° prova, Simon incalza Dumoulin, in vantaggio di solo 1 punto.
Tartu GP - Estonia: Dominio Endura Racing nella corsa in linea estone. Il padrone di casa René Mandri ha vinto la corsa davanti allo sloveno Blaz Furdi (Tirol), arrivato a 2s, e al compagno di squadra Paul Voss, 3° a 14s. Mandri e Furdi erano scattati sull'ultima asperità del circuito cittadino, senza che nessuno riuscisse a seguirli. Completa il successo dell'Endura Racing il 4° posto di Zakkari Dempster che ha regolato i primi inseguitori.
An Post Ras - Irlanda: Successo per il danese Lasse Norman Hansen nella 7° tappa. Il corridore della Blue Water ha attaccato il gruppo a 10 chilometri dal traguardo insieme al tedesco Kai Exner (Bike Aid), staccando il compagno di fuga all'ultimo km. Sam Bennett (An Post Sean Kelly) ha regolato il gruppo a 12 secondi mentre Nicolas Baldo (Atlas) è rimasto leader della corsa.
Tour of Japan - Giappone: 5° tappa con arrivo a Izu abbastanza impegnativa. Il successo è andato al veterano Kam-Po Wong (Hong Kong) che ha regolato i compagni di fuga. 2° e 3° il duo della Champion System Pengda Jiao e Gang Xu. Tutto sotto controllo per il duo del Team Nippo Baliani - Arredondo con il corridore italiano che ha regolato il gruppetto dei migliori. Fortunato Baliani continua a condurre in classifica su Julian Arredondo di 22s e su Jaroslaw Dabrowski (Amore & Vita) di 3 minuti e 23s.
Tour de Gironde - Francia: Dominio della Rabobank CT nella 1° tappa. Il duo formato da Nick Van der Lijke e Daan Olivier, in fuga sin dai primi chilometri, ha lasciato i compagni di fuga arrivando per primi sul traguardo con Van der Lijke che ha preceduto Olivier. 3° a 15s Fabien Fraissignes (GSC Blagnac). 5° posto per Janse Van Rensburg (MTN), evaso dal gruppo e arrivato a 50 secondi di ritardo mentre il grosso del plotone è giunto a 1 minuto.
Giro delle Pesche Nettarine (U23) - Italia: 3° tappa e altro tentativo di fuga andato in porto. Questa volta è Davide Villella (Colpack) a imporsi sugli altri 9 fuggitivi con Eric Sheppard (Generali Ballan) 2° a 2s e Mirko Trosino (Hopplà) 3° a 4s. Classifica generale invariata con Niccolò Bonifazio (Viris Maserati) 1°.