lunedì 5 luglio 2010

Giro d'Italia Femminile 2010. E' il Giro di Ina Teutenberg, sua anche la 4°tappa

La vera notizia della giornata, forse, è che da domani la musica dovrebbe cambiare. Perché finora, al Giro d'Italia Femminile, l'unica nota che si è sentita è quella di Ina Yoko Teutenberg. La ragazza tedesca, dopo aver vinto le prime tappe, si è ripetuta anche nella quarta, dominando a suo modo la volata e l'intera frazione grazie al lavoro dell'HTC Columbia. Alle spalle dell'apparentemente imbattibile maglia rosa sono giunte l'olandese Kirsten Wild della Cervelo, l'americana Shelley Evans della nazionale degli Stati Uniti e Giorgia Bronzini della Gauss RDZ Ormu, quarta. Un filotto che ha dell'incredibile e che, a più di qualcuno, fa pensare che la Teutenberg posso pensare anche di tenere il più possibile nelle prossime tappe.
La frazione odierna non ha riservato grandi emozioni durante il suo svolgimento visto che il percorso che ha portato le atlete da Ficarolo a Lendinara, lungo i suoi 90 chilometri, non presentava difficoltà altimetriche. Le squadre italiane hanno provato a ravvivare la corsa prima con un attacco dell'ucraina Viktoriya Vologdnina della Chirio Forno d'Asolo e poi con la fuga promossa da Gloria Presti della Top Girls e da un'altra atleta della Chirio, Luisa Tamanini. Entrambi i tentativi sono stati controllati egregiamente dal gruppo che ha tenuto lo svantaggio al massimo intorno ai 30 secondi. Allo sprint la Teutenberg, partita lunga, non ha avuto problemi a regolare le avversarie, partendo in testa e arrivando a braccia alzate sulla Wild e sulla Evans. Il vantaggio della tedesca in classifica è aumentato grazie agli abbuoni e ora Kirsten Wild si trova a 40 secondi di ritardo mentre Marianne Vos è a 50 secondi.
Domani, finalmente, si inizia a salire con un impegnativo circuito intorno al lago d'Orta e un duro finale in salita.

ORDINE D'ARRIVO
1° Ina Yoko Teutenberg (Ger) HTC Columbia Women
2° Kirsten Wild (Ned) Cervelo TestTeam s.t.
3° Shelley Evans (USA) Stati Uniti s.t.
4° Giorgia Bronzini (Ita) Gauss RDZ Ormu s.t.
5° Annemiek Van Vleuten (Ned) Nederland Bloeit s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Ina Yoko Teutenberg (Ger) HTC Columbia Women
2° Kirsten Wild (Ned) Cervelo TestTeam a 40''
3° Marianne Vos (Ned) Nederland Bloeit a 50''
4° Judith Arndt (Ger) HTC Columbia Women a 57''
5° Linda Villumsen (Nzl) HTC Columbia Women a 58''

Giro d'Austria, Riccardo Riccò doma il Kitzbuhel Horn, sua la 2°tappa

Questa tappa, la seconda frazione dell'edizione 2010 del Giro d'Austria - Osterreich Rundfahrt, si potrebbe ribattezzare "Il ritorno del Cobra". I primi risvegli si sono avuti in alcune gare italiane, la Settimana Coppi & Bartali, la Settimana Lombarda e soprattutto il Giro del Trentino, ma è qui in Austria, in una gara di livello internazionale, che Riccardo Riccò si è rifatto vivo tra i grandi del pedale. Mentre i migliori sono in lotta al Tour de France lui ha vinto l'arrivo sul Kitzbuhel Horn, un dente di 7,6 chilometri con pendenze massime del 22%. Alle spalle del corridore della Ceramica Flaminia si è piazzato un altro epurato di un paio di stagione fa, Emanuele Sella, che insieme al compagno Sergio Pardilla della CarmioOro NGC è arrivato con 53 secondi di ritardo. La grande prova degli italiani è stata completata anche da Morris Possoni della Sky Professional, quarto a 1 minuto e 43, mentre quinto si è piazzato il portoghese Tiago Machado del Team RadioShack, staccato di 2 minuti e 11 secondi.
La tappa odierna, partita da Landeck e terminata con la terribile ascesa di Kitzbuhel, prevedeva un totale di 173 chilometri di corsa ma quelli più interessanti erano proprio gli otto finali della salita dell'Horn. Tre corridori hanno preso il largo nelle prime fasi di gara, Giampaolo Cheula della Footon Servetto, Michael Schar della BMC ed Edoardo Girardi della Ceramifica Flaminia. Poco prima dell'inizio della salita finale i tre fuggitivi sono stati ripresi e sulle prime rampe dell'ascesa il gruppo si era già disintegrato, con soltanto pochi corridori davanti tra cui Riccò, Sella, Pardilla, l'austriaco Stefan Denifl della Cervelo e Stijn Devolder della Quick Step. Ma il ritmo di uno scatenato Riccò a man mano fiaccato la resistenza degli avversari e il corridore della Ceramica Flaminia è riuscito ad arrivare da solo al traguardo, tra due ali festanti di folla, con un buon margine sugli inseguitori.
"Significa tanto per me aver vinto questa importante tappa oggi" ha dichiarato Riccò al traguardo. "La strada è ancora lunga fino a Vienna e non sapremo il vincitore della classifica generale fino alla cronometro di sabato".

ORDINE D'ARRIVO
1° Riccardo Riccò (Ita) Ceramica Flaminia
2° Emanuele Sella (Ita) CarmioOro NGC a 53''
3° Sergio Pardilla (Esp) CarmioOro NGC s.t.
4° Morris Possoni (Ita) Sky Professional a 1'43''
5° Tiago Machado (Por) Team RadioShack a 2'11''

CLASSIFICA GENERALE
1° Riccardo Riccò (Ita) Ceramica Flaminia
2° Emanuele Sella (Ita) CarmioOro NGC a 57''
3° Sergio Pardilla (Esp) CarmioOro NGC a 59''
4° Morris Possoni (Ita) Sky Professional a 1'53''
5° Tiago Machado (Por) Team RadioShack a 2'21''
6° John Lee Augustyn (Rsa) Sky Professional a 2'25''
7° Vladimir Gusev (Rus) Team Katusha a 2'47''
8° Stefan Denifl (Aut) Cervelo Test Team a 3'03''
9° Donato Cannone (Ita) Ceramica Flaminia a 3'17''
10° Andrea Noè (Ita) Ceramica Flaminia a 3'18''

Tour de France 2010, sotto la pioggia l'unico che rischia è Sylvain Chavanel, per lui tappa e maglia

Doveva essere la tappa delle strade della Liegi, la tappa per gli uomini delle classiche, una tappa spettacolare con tanti attacchi e bagarre in gruppo. Invece, la frazione odierna si è trasformata in uno stillicidio di corridori, caduti sopra un manto stradale impregnato d'acqua, arrivati al traguardo feriti e vinti, battuti dalle condizioni atmosferiche e dal coraggio che, sinceramente, è mancato a tutti tranne uno. Si, perché l'unico che ha continuato a fare corsa vera è stato il francese Sylvain Chavanel. Il corridore della Quick Step, in fuga sin dai primi chilometri, è rimasto davanti nel momento critico e poi ha approfittato della protesta del gruppo contro le condizioni proibitive delle strade. Prima di parlare della tappa e dare il giusto tributo al vincitore, volevo parlare un secondo della protesta del gruppo. Vi immaginate se in una Liegi Bastogne Liegi, in una Parigi Roubaix, in un Giro delle Fiandre, i corridori di testa smettono di pedalare perché il percorso è pericoloso? Vi sembra uno scenario possibile? Per me no! E allora perché una tappa del Tour de France, la più importante corsa del mondo, diventa pericolosa mentre una classica no? Perché al Giro d'Italia, con condizioni atmosferiche decisamente peggiori e frazioni molto più difficili, nessuno ha aperto bocca? Non sarà che forse questa volta ad andarci di mezzo sono andati i big? Non sarà che alla Saxo Bank di Cancellara faceva comodo smettere di correre per far rientrare Andy e Frank Schleck? Ma che corsa è se alla prima difficoltà, alla prima caduta di un big, TUTTI si devono fermare. Che credibilità può avere uno come Fabian Cancellara, re delle classiche del Nord, che si impaurisce per un po' di pioggia. La sicurezza dei corridori deve essere al primo posto, al secondo ci deve essere lo spettacolo. Chi non se la sente, può anche starsene a casa. Altrimenti evitiamo di correre tappe diverse dai noiosi trasferimenti in pianura, delle interminabili tappe alpine e pirenaiche con gli attacchi soltanto negli ultimi 3 chilometri. Il ciclismo è anche questo, nessuno vuole perdere il Tour alla seconda tappa, ci mancherebbe altro, ma qualcuno poteva anche iniziare a vincerlo oggi. E chi ci va di mezzo sono sempre gli spettatori.

Dopo questo piccolo sfogo (condiviso o meno, è il mio pensiero), passiamo alla corsa. E passiamo a parlare dell'unico corridore che ha terminato la prova dando il massimo, Sylvain Chavanel. Il corridore francese ha preceduto il gruppo di quasi 4 minuti ed è riuscito a conquistare la maglia gialla di leader della corsa, meritato simbolo di una tappa corsa da grande attaccante. La tappa ha preso il via da Bruxelles terminando a Spa dopo 201 chilometri di strappi familiari alle classiche del Nord. Dopo 17 chilometri in otto sono andati in fuga, Chavanel e Jerome Pineau della Quick Step, Matthew Lloyd e Jurgen Roelandts dell'Omega Pharma Lotto, Marcus Burghardt della BMC Racing, Sebastien Turgot della Bbox Bouygues Telecom, Rein Taaramae della Cofidis e Francesco Gavazzi della Lampre Farnese Vini. Il vantaggio non è mai salito oltre i 5 minuti e il gruppo sembrava tenere sotto controllo la fuga. Ma il nemico peggiore per i corridori è stata la pioggia che ha mietuto la prima vittima a 60 chilometri dall'arrivo quando Mickael Delage dell'Omega Pharma Lotto è caduto a terra dovendosi ritirare. Sulla salita dello Stockeu Chavanel e Roelandts se ne sono andati con il francese che ha proseguito da solo nella successiva discesa. E proprio nella discesa dello Stockeu, a causa di una caduta di Francesco Gavazzi, molti corridori cercando di evitare il corridore della Lampre sono andati a terra, frazionando il gruppo in parecchi tronconi. Le peggiori conseguenze le hanno subite Andy Schleck, Christian Vande Velde, Tyler Farrar e Alessandro Petacchi. Nella caduta sono rimasti attardati anche Alberto Contador, Lance Armstrong e Ivan Basso, con i primi due caduti e vittime di qualche escoriazione, mentre il gruppo della maglia gialla Cancellara ha iniziato a rallentare per permettere a tutti di rientrare. A 20 chilometri dal traguardo il gruppo ha praticamente smesso di pedalare e la corsa è stata neutralizzata con il solo Chavanel che ha mantenuto nell'ordine d'arrivo il proprio vantaggio sul gruppo, andando a conquistare un'importante vittoria e la prestigiosa maglia gialla.

ORDINE D'ARRIVO
1° Sylvain Chavanel (Fra) Quick Step
2° Maxime Bouet (Fra) Ag2R La Mondiale a 3'56''
3° Fabian Wegmann (Ger) Team Milram s.t.
4° Robbie McEwen (Aus) Team Katusha s.t.
5° Christian Knees (Ger) Team Milram s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Sylvain Chavanel (Fra) Quick Step
2° Fabian Cancellara (Swi) Team Saxo Bank a 2'57''
3° Tony Martin (Ger) Team HTC - Columbia a 3'07''
4° David Millar (Gbr) Garmin - Transitions a 3'17''
5° Lance Armstrong (Usa) Team Radioshack a 3'19''
6° Geraint Thomas (Gbr) Sky Professional a 3'20''
7° Alberto Contador Velasco (Esp) Astana a 3'24''
8° Levi Leipheimer (Usa) Team Radioshack a 3'25''
9° Edvald Boasson Hagen (Nor) Sky Professional a 3'29''
10° Linus Gerdemann (Ger) Team Milram a 3'32''

Elite/Under 23. Vittoria di Henry Frusto al Giro delle Valli Aretine, Davide Gomirato fa suo il GP Vini Doc Valdadige

La categoria Under 23 ed Elite ha proseguito anche Domenica 4 Luglio con la propria attività, impegnata in due importanti corse di cui una di livello internazionale.
A Rigutino, in provincia di Arezzo, Henry Frusto della Scap Prefabbricati Foresi ha vinto la 51° edizione del Giro delle Valli Aretine. Il corridore marchigiano se n'è andato nei chilometri finali arrivando con 7 secondi su Davide Mucelli della Bedogni Natalini Grassi e con 15 secondi su Marco Canola della Zalf Desiree Fior. Una vittoria molto importante per il ventiquattrenne Frusto, alla ricerca di un contratto da professionista per la prossima stagione. La corsa, una delle più importanti del calendario nazionale, è stata vinta in passato da corridori importanti come Enrico Battaglin, Davide Malacarne e Federico Canuti, frutto anche della selezione causata dalla salita finale della Foce. Dopo una prima parte sulle strade del Casentino, il gruppo è arrivato ad affrontare proprio la salita del Foce, prima del traguardo di Arezzo. Davanti i più combattivi erano proprio Frusto e Canola, con quest'ultimo che non è riuscito a tenere il ritmo dell'avversario. Al traguardo Frusto arrivava da solo con un buon margine su Mucelli e Canola, seguiti dagli altri partecipanti giunti all'arrivo molto frazionati.
A Rivalta di Brentino, in provincia di Verona, Davide Gomirato della Zalf Desiree Fior ha vinto la 23° edizione del Gran Premio Vini Doc Valdadige superando allo sprint Tomas Alberio della Trevigiani Dynamon Bottoli e Daniele Aldegheri della Mantovani. Per il corridore veneziano si tratta del terzo successo stagionale nonché della seconda vittoria consecutiva nella corsa veronese. I 160 chilometri del percorso sono volati in neanche 4 ore di corsa, grazie anche al ritmo tenuto da un gruppetto di 23 corridori che si era avvantaggiato nella prima parte di gara. A 4 chilometri dal traguardo, però, il plotone principale ha riassorbito la fuga preparandosi per lo sprint conclusivo. Qui, il migliore è stato Gomirato che è riuscito a piegare la resistenza di ottimi velocisti come Alberio e Aldegheri.

GIRO DELLE VALLI ARETINE - RIGUTINO (AR)
1° Henry Frusto (Ita) Scap Prefabbricati Foresi
2° Davide Mucelli (Ita) Bedogni Natalini Grassi a 7''
3° Marco Canola (Ita) Zalf Desiree Fior a 15''
4° Silvio Satini (Ita) Monturano Civitanova a 18''
5° Matteo D’Ambrosio (Ita) Monturano Civitanova s.t.
6° Antonio Santoro (Ita) Mastromarco Sensi s.t.
7° Diego Zanco (Ita) Zalf Desiree Fior s.t.
8° Alessandro Vannacci (Ita) Le Village Danton Vibert a 29''
9° Matteo Collodel (Ita) Zalf Desiree Fior a 37''
10° Matteo Mammini (Ita) Mastromarco Sensi a 57''

GP VINI DOC VALDADIGE - RIVALTA DI BRENTINO (VR)
1° Davide Gomirato (Ita) Zalf Desiree Fior
2° Tomas Alberio (Ita) Trevigiani Dynamon Bottoli s.t.
3° Daniele Aldegheri (Ita) Mantovani s.t.
4° Eugenio Alafaci (Ita) Lucchini Unidelta s.t.
5° Marco Benfatto (Ita) Zalf Desiree Fior s.t.

Vuelta a Venezuela, ancora l'eterno Gil Cordoves nella 5°tappa, sua la volata

Il venezuelano Gil Cordoves ha vinto la quinta tappa della Vuelta a Venezuela regolando in volata il gruppo arrivato compatto al traguardo. Il corridore della Alcaldia de Maracaibo ha preceduto il connazionale Frederick Segura della Gobernacion de Carabobo e il colombiano Jeyson Ulloa della Boyaca Orgullo de America. Per Cordoves si tratta di un altro grande successo in patria, che va ad aggiungersi a un elenco praticamente infinito di vittorie conquistate in tutto il Centro e Sud America e alla vittoria nella terza tappa qui in Venezuela. Un corridore quasi leggendario ormai che ha 45 anni non smette di incantare i propri tifosi.
La tappa, che andava da Guanare a Socopo per un totale di 178 chilometri, non presentava particolari difficoltà altimetriche e lo sprint di gruppo era la soluzione più ovvia per il finale di frazione. La gara è rimasta chiusa grazie al lavoro della Loteria del Tachira e della Gobernacion del Zulia che non hanno permesso a nessuna di fuga di andarsene mentre la squadra del leader Casas, la Boyaca Orgullo de America, correva in protezione del proprio capitano. Nell'annunciata rivincita tra velocisti, Cordoves ha dimostrato la sua grande forza superando Segura e Ulloa allo sprint. La classifica generale è rimasta invariata con il colombiano Ivan Casas al comando davanti al trio della Loteria del Tachira formato da Freddy Vargas, Tomas Gil e Carlos Galviz, staccato rispettivamente di 6, 24 e 35 secondi, mentre al quinto posto rimane Francisco Mancebo a 59 secondi.

ORDINE D'ARRIVO
1° Gil Cordoves (Ven) Alcaldia de Maracaibo
2° Frederick Segura (Ven) Gobernacion de Carabobo s.t.
3° Jeyson Ulloa (Col) Boyaca Orgullo de America s.t.
4° Jesus Perez (Ven) Alcaldia de Iribarren s.t.
5° Randal Figueroa (Ven) Selezione Carabobo s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1° Ivan Mauricio Casas (Col) Boyaca Orgullo de America
2° Freddy Vargas (Ven) Loteria del Tachira a 6''
3° Tomas Gil Martinez (Ven) Loteria del Tachira a 24''
4° Carlos Galviz (Ven) Loteria del Tachira a 35''
5° Francisco Mancebo (Esp) Heraklion Kastro Murcia a 59''